In occasione del question time del 13 luglio 2016, il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha dato risposta al quesito circa la sorte degli stage formativi presso le cancellerie degli uffici giudiziari, che vedono attualmente impegnati lavoratori in mobilità previo superamento di un percorso selettivo.
Orlando ha innanzitutto ribadito come la ricerca di nuovi strumenti di supporto agli uffici giudiziari e staff di assistenza ai magistrati, sia da sempre una priorità del suo mandato. Ed in tale contesto si è dunque ritenuto di inserire, come percorso professionalizzante, anche coloro che stavano già effettuando degli stage presso le cancellerie, mediante una serie di proroghe normative ed altresì prevedendo, con Decreto Legge 83/2015, che detti soggetti potessero partecipare per 12 mesi – retribuiti con borsa di studio - all’ “Ufficio del processo” a seguito di selezione.
Non si tratta di “precariato giustizia” – puntualizza il Guardasigilli – interessando, i suddetti stage, lavoratori che già erano in mobilità o in stato di disoccupazione rispetto a pregressi lavori svolti in altri settori.
E’ una realtà sociale cui il Ministero guarda comunque con senso di responsabilità – dichiara ancora il Ministro – prevedendo non una mera proroga di tirocini già svolti, bensì un vero e proprio percorso professionalizzante, di durata maggiore rispetto ai precedenti, che costituisce titolo preferenziale per le procedure concorsuali indette dalla pubblica amministrazione.
Non si può tuttavia sottacere, restando in tema, che detti percorsi professionalizzanti paiono suscitare meno interesse, se si consideri che di 1231 persone classificate in posizione utile nelle graduatorie, solo 1115 si sono presentate presso gli uffici di destinazione.
Sempre nel corso del medesimo question time, Orlando ha poi posto l’accento sull'imponete crescita dei flussi migratori.
Ed in tale prospettiva, lo stesso Ministero della Giustizia ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri uno schema di disegno di legge che, oltre ad introdurre importanti misure di semplificazione processuale, prevede l’istituzione presso i 12 Uffici distrettuali maggiormente interessati dai fenomeni migratori, di sezioni specializzate in materia di protezione internazionale, di immigrazione e libera circolazione dei cittadini comunitari, di accertamento dello stato di apolidia. Il tutto nell'ottica del principio di specializzazione, che mira a garantire maggiore rapidità, uniformità ed efficienza delle procedure.
Lo schema di disegno di legge prevede altresì l’applicazione presso gli Uffici giudiziari interessati, fino a un massimo di venti unità, di magistrati esperti o dotati di una formazione specifica.
Detta applicazione, di durata pari a per diciotto mesi, può essere rinnovata per un ulteriore periodo di sei mesi. Al magistrato applicato è attribuita un’indennità pari al 50 per cento prevista per le sedi disagiate ed un punteggio aggiuntivo di anzianità parametrato anche sulla durata dell’effettivo esercizio delle specifiche funzioni.
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