Opinione dell’Oua sul progetto di riforma del processo civile

Pubblicato il 31 marzo 2015 L’assemblea dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, riunitasi a Firenze il 27 marzo, ha esposto, attraverso un deliberato, alcune considerazioni in ordine al ddl di delega governativa sul processo civile, al momento all’esame del Parlamento.

L’Oua – ormai da tempo consapevole della necessità di riformare radicalmente il processo civile per garantirne maggiore certezza, credibilità e ragionevolezza dei tempi – ha valutato con favore alcune delle misure di cui al presente ddl, come ad esempio, la rimozione del filtro in appello e dell’udienza ex art. 184 c.p.c.

Ha espresso tuttavia la necessità, per il raggiungimento dei prospettati obiettivi, di intervenire sull’organizzazione della macchina giudiziaria, ad esempio, andando a riguardare i criteri di valutazione della produttività dei magistrati e consentendo a questi ultimi, attraverso l’eliminazione di qualsiasi inutile rallentamento, di giungere ad una decisione in tempi ragionevoli, senza alcun sacrificio per i diritti dei cittadini.

A tal fine potrebbe essere utile – ha prospettato l’Oua – consentire, con i dovuti controlli interni alla categoria, la gestione di alcune fasi processuali direttamente da parte degli avvocati, residuando ai giudici la valutazione in ordine ai risultati di detta gestione.

Lamenta inoltre l’Oua una certa difformità della riforma di cui al presente ddl, rispetto al processo civile telematico; difformità che, con riferimento al rito, potrebbe essere in parte ovviata prevedendo l’unico modello di ricorso, più congeniale al pct.

Si sottolineano infine alcune criticità in ordine alla definizione di “Tribunale di Famiglia” e la necessità di prevedere l’istituzione di sezioni specializzate in ogni Tribunale ordinario.
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