Ok all’estradizione dell’evasore negli Usa anche se in Italia il reato è prescritto

Pubblicato il 04 settembre 2012 La Quarta sezione penale di Cassazione, con la sentenza n. 33594 depositata il 3 settembre 2012, ha dato il via libera alla estradizione di un cittadino americano, condannato per frode fiscale negli Stati uniti, nonostante in Italia il reato contestatogli risultasse prescritto.

La decisione dei giudici di legittimità prende le mosse dall’applicazione del trattato bilaterale sottoscritto con gli Stati uniti nel quale è espressamente consentita l'estradizione anche in presenza di reati prescritti in Italia; e detta normativa è stata ritenuta dalla Corte come in linea con la nostra Costituzione, rientrando nella discrezionalità dello Stato concludere accordi con altri Paesi alle condizioni ritenute più conformi agli orientamenti adottati in materia di rapporti giurisdizionali con autorità estere.

La disciplina in esame – si legge in un passo della sentenza - è coerente con la finalità di impedire che il reo possa sfuggire alla sanzione penale, rifugiandosi nello Stato in cui il reato commesso si prescriva nel termine più breve e “costituisce espressione di scelte di politica legislativa e criminale che, nell'ottica della cooperazione internazionale fra Stati in tale ambito, sono state effettuate dal legislatore e non sono sindacabili nell'ottica del giudizio di legittimità costituzionale”.
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