Ocse. Nuovo modello per lo scambio di informazioni
Pubblicato il 14 febbraio 2014
L’Ocse presenta – 13 febbraio 2014 - un nuovo modello per lo scambio automatico di informazioni che imporrà, una volta all'anno, di condividere i dati finanziari sulle attività detenute dai contribuenti dei Paesi che vi aderiranno.
Istituti bancari, broker ed assicurazioni dovranno dunque condividere il valore degli interessi, i dividendi, il saldo del conto corrente, il reddito generato da prodotti assicurativi, i proventi della vendite di asset finanziari e altre fonti di reddito riconducibili alle attività detenute in banca. Di modo che i movimenti di denaro siano minuziosamente scandagliati dal Fisco e condivisi con le autorità degli altri Paesi.
Composto da due parti - il Competent Authority Agreement (CAA), sulle regole per condivisione delle informazioni tra autorità fiscali, e il Common Reporting and Due Diligence Standard (CSR), sulle regole tra istituzioni finanziarie per la condivisione e la due diligence dei dati - il nuovo sistema autorizzerà l’ispezione del Fisco sui conti correnti di persone fisiche e giuridiche e il flusso di informazioni con altri Paesi che aderiranno allo standard.
Una distinzione, tuttavia, tra conti di valore elevato e conti di importo contenuto obbligherà, in questo secondo caso, il correntista a fornire esclusivamente il proprio indirizzo di residenza permanente attraverso prove documentali. Per i conti corrente di valore elevato, invece, verranno potenziate le procedure di due diligence, fino a prevedere la necessità di una ricerca di documenti cartacei e una prova reale di conoscenza da parte del gestore del soggetto che detiene il conto.
Sui capitali detenuti dalle società, il modello proposto distingue tra i conti di entità giuridiche aperti prima o dopo l'entrata in vigore del modello. Nel primo caso, gli intermediari finanziari dovranno stabilire se la società è riconducibile di per sé a una persona fisica sulla base delle informazioni disponibili o attraverso autocertificazione, e se l'entità è una NFE passiva. Se sì, la banca o il broker dovranno denunciare la residenza delle persone che la controllano. Per i nuovi conti di entità giuridiche, saranno al contrario applicate le stesse condizioni relative ai conti correnti pre-esistenti.
Il documento sarà ufficialmente presentato al G20 finanziario della prossima settimana.