Ci troviamo di fronte ad una “trasformazione in senso illiberale del sistema della giustizia, in un impeto che in nome dell’efficienza rischia di mettere a repentaglio garanzie e tutele conquistate faticosamente nel corso di secoli”.
E' quanto sostenuto dal coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense, Giovanni Malinconico, nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2019, presso la Corte di Appello di Firenze.
L'OCF, a mezzo del suo rappresentante, ha manifestato, così, la sua preoccupazione, davanti al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, anche egli presente all'evento, per gli effetti delle riforme in materia di giustizia ratificate dal Governo.
Per Malinconico, il maggiore ostacolo a una giustizia efficiente è da ascrivere alla grave carenza di risorse umane, strutturali e materiali, “alle quali occorre, oggi più che mai, porre rimedio senza altri indugi”. E sono questi i punti su cui l'OCF ha dichiarato che chiederà al Governo e alle forze politiche “risposte concrete e immediate”.
E' quanto reso noto in un comunicato datato 26 gennaio 2019, pubblicato sul sito dell’Organismo di vertice di rappresentanza politica dell’Avvocatura.
Nella nota, si legge che l'OCF, in occasione dell'inaugurazione, ha anche ribadito la propria forte contrarietà rispetto alla riforma della prescrizione, un intervento definito come “espressione di un approccio che intende la giurisdizione non come presidio di tutele, ma come strumento di gestione del potere, che lascia il singolo cittadino alla mercé di un processo potenzialmente senza fine”.
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