Nuova Sabatini. Risorse aggiunte, più possibilità per Pmi

Pubblicato il 18 ottobre 2021

Nuova linfa per l’incentivo “Nuova Sabatini”, la misura che mira a dare sostegno agli investimenti per acquisto, anche in leasing, di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.

Con legge n. 143 del 24 settembre 2021, recante “Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2021” (GU n. 246 del 14/10/2021 - Suppl. Ordinario n. 35) sono stati aggiunti ulteriori 300 milioni di euro a favore della “Nuova Sabatini”. Lo comunica il Ministero dello Sviluppo Economico.

Tale somma va ad aggiungersi ai 425 milioni di euro previsti dal Decreto Sostegni bis, con i quali è stato possibile, a partire dal 2 luglio 2021, riaprire lo sportello agevolativo.

Caratteristiche della misura Nuova Sabatini

Ad essere favorite sono le micro, piccole e medie imprese (PMI) di tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione:

Vengono agevolati anche gli enti residenti in un Paese estero purché aprano una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento.

Beni – Sono richiesti i requisiti della novità e il riferimento alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni” ovvero spese classificabili nell'attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, come declamati nel principio contabile n.16 dell’OIC, nonché a software e tecnologie digitali.

Escluse le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”.

Rilevanti i caratteri degli investimenti che sono:

Finanziamento e contributo - Le imprese vengono finanziate da banche e intermediari finanziari, per sostenere gli investimenti previsti dalla misura; il MiSE riconoscere un contributo rapportato agli interessi su tali finanziamenti.

Il finanziamento:

Il contributo MiSE: viene determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:

- 2,75% per gli investimenti ordinari;

- 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie “industria 4.0”).

Si ricorda che per le domande presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a partire dal 1° gennaio 2021, il contributo viene erogato dal Ministero alle beneficiarie in un’unica soluzione, indipendentemente dall’importo del finanziamento deliberato.

Invio della richiesta - L’impresa deve inoltrare richiesta di finanziamento, a mezzo di apposito modulo, da un indirizzo Pec alla banca/intermediario finanziario – che hanno aderito - a cui si chiede il finanziamento.

La banca/intermediario finanziario trasmette al Ministero la richiesta di prenotazione delle risorse relative al contributo; se arriva la conferma, può decidere di concedere il finanziamento alla PMI e adotta la relativa delibera e la trasmette al Ministero. Questo emana il provvedimento di concessione del contributo, indicando l’ammontare degli investimenti ammissibili, le agevolazioni concedibili e il relativo piano di erogazione, nonché gli obblighi e gli impegni a carico dell’impresa beneficiaria. L’atto viene trasmesso alla relativa banca/intermediario finanziario. Verrà poi sottoscritto il contratto di finanziamento con la PMI.

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