Con il 1° settembre scorso, terminato il periodo di sospensione fissato da varie norme dei DL, è ripresa l’attività di riscossione da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Si è detto di una gradualità nel riattivare la macchina esattiva, ma all’ipotesi c’è un nuovo fermo della notifica delle cartelle.
Infatti, la Camera ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare l’opportunità di un piano straordinario di proroga dei termini delle notifiche delle cartelle riferite al periodo pandemico avente termine il 31 dicembre 2021. Non solo: la richiesta abbraccia anche il blocco dei pignoramenti, ripresi anch’essi il 1° settembre, e una nuova pace fiscale (rottamazione quater e definizione liti pendenti).
Sì, è una richiesta dai risvolti anche politici ma è pur vero che l’odg ha accolto 326 sì, 7 no e 9 astensioni: il governo ne terrà conto?
Nella considerazione, come al solito, Il nodo è sempre quello economico. Si stima che all’incirca un nuovo blocco della riscossione comporti una spesa di 4 miliardi. Però l’odg non apre ad una sospensione generalizzata: l’idea è di proteggere alcune posizioni in cui si trovano i contribuenti. Tutto si incentra, a questo punto, sulla presentazione della Nadef, che dovrà avvenire alla fine del mese di settembre e dove dovrebbe esserci spazio per nuovi fondi, anche grazie ad una sovrastima di spese che sono state, alla luce dei fatti, minori.
La notizia ha raccolto il plauso dell’ANC (Associazione Nazionale Commercialisti): “l’economia italiana è stata messa a dura prova da questa pandemia e per questo è stato chiesto più volte tempo per poter dare certezze alle imprese e per poter pianificare una ripresa complessiva dell’intero sistema produttivo italiano”.
Dunque, sarà ben accolta una nuova sospensione delle notifiche delle cartelle esattoriali e l’introduzione di una nuova rottamazione delle stesse.
Attesa anche, ribadisce il presidente ANC Marco Cuchel, una riforma fiscale complessiva e organica che possa vedere i commercialisti coinvolti nell’interesse collettivo per una ripresa dell’economia del Paese.
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