Quando il datore venga a conoscenza di gravi situazioni che incrinano il suo rapporto di lavoro con il dipendente, deve sospenderlo in via cautelativa e compiere le iniziative necessarie per l'accertamento e la valutazione dei fatti. Questo lo tutela dal lavoratore che simula la malattia e ottiene un certificato medico falso, dando modo al datore di licenziarlo senza incorrere in una pronuncia giurisprudenziale che gli imponga la riassunzione. Lo afferma la sentenza della Cassazione, sezione lavoro, con la sentenza n. 2023 del 30 gennaio 2006.
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