No alla riparazione per ingiusta detenzione se le frequentazioni sono ambigue
Pubblicato il 18 agosto 2011
La Corte di cassazione, quarta sezione penale, con sentenza n.
32186 del 17 agosto scorso, ha ritenuto ineccepibile la motivazione pronunciata dai giudici di merito circa l’esistenza della colpa di un imputato, indagato per partecipazione a banda armata ed associazione sovversiva e poi scagionato, nel tenere pericolosi contatti con attivisti delle Brigate rosse, e quindi ha negato la riparazione per ingiusta detenzione.
I giudici di cassazione hanno condiviso il giudizio dei colleghi del merito che hanno ritenuto colposa la condotta dell’imputato, il quale nel corso degli anni ha tenuto rapporti costanti con appartenenti all’associazione sovversiva; ha inoltre frequentato un centro sociale ritenuto vicino agli ambienti eversivi.
Non assume rilevanza la dichiarazione dell’imputato di non essere stato a conoscenza delle attività eversive svolte dai suoi amici; è la sua condotta che ha dato modo di credere che fosse coinvolto in attività terroristiche.