Niente sanzioni per Tasi e pos studi professionali

Pubblicato il 12 giugno 2014 Con l'intervento del sottosegretario all'economia, Enrico Zanetti, al question time dell'11 giugno 2014 in Commissione Finanze della Camera arrivano risposte in merito a Tasi e relative sanzioni, detrazioni oltre i 4mila euro, pos negli studi professionali e sanzioni.

Tasi, niente sanzioni

Il Sottosegretario richiama l'articolo 10 dello Statuto del contribuente, che non prevede sanzioni in caso di violazioni che dipendono da condizioni di obiettiva incertezza delle regole fiscali. Così, in caso di versamento in ritardo o di errori l'intenzione è quella di non applicare sanzioni al contribuente.

L'incertezza c'è ed è evidente, a partire dal contorto calendario che, oltre alle scadenze decise con il decreto legge n. 88/2014, deve tener conto delle diverse proroghe stabilite a livello locale dai Comuni.

Senza dimenticare la possibilità di errore che potrebbe scaturire dal calcolo del tributo e dalla compilazione del bollettino a totale carico, almeno per quest'anno, del contribuente.

Poca chiarezza anche per la cosiddetta quota inquilini, a carico di coloro che vivono nell'abitazione ma sono soggetti diversi dal titolare del diritto reale sull'immobile, per la quale si dovrà verificare se esiste una delibera comunale che abbia deciso la quota per inquilini, dal 10 al 30%, o se si dovrà pagare una quota minima.

Detrazioni oltre 4 mila euro, controllo da rivedere

Tra gli impegni che il Governo intende affrontare, quello di rivedere il controllo dell'Agenzia delle entrate sulle detrazioni per carichi di famiglia in caso di rimborsi superiori a 4mila euro, oltre a prevedere un termine certo di 6 mesi entro il quale le Entrate comunicheranno l'esito del controllo.

Studi professionali, pos e sanzioni

Infine, niente sanzioni al professionista che non provvede ad organizzarsi, al 30 giugno 2014, per i pagamenti tramite pos. A conferma di quanto già sostenuto dal Consiglio nazionale forense e dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro si sottolinea come con la normativa si introduce un onere piuttosto che un obbligo giuridico, la cui applicazione sarebbe limitata ai casi nei quali sarebbero i clienti a richiedere al professionista la forma di pagamento con carta di credito.
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