Al fine di permettere al piano Industria 4.0 un vero e proprio decollo, dal momento che per ora esso sembra viaggiare a due velocità, nella giornata del 22 maggio 2017 presso il Ministero dello Sviluppo economico si sono incontrati i vertici ministeriali e i rappresentanti delle associazioni professionali per presentare un progetto in grado di supportare e formare le imprese nella trasformazione digitale.
Il ministro Carlo Calenda è così intervenuto per presentare il Network Nazionale Industria 4.0: un nuovo strumento pensato per diffondere la conoscenza sui reali vantaggi derivanti da investimenti in tecnologie in ambito Industria 4.0.
Con la Legge di Bilancio 2017 è stato attuato il Piano Nazionale Industria 4.0, con cui è stato assegnato un ruolo chiave alla politica industriale italiana, non solo attraverso l’introduzione o il rafforzamento delle diverse misure fiscali a supporto degli investimenti e della spesa in Ricerca e Sviluppo, ma anche attraverso strumenti operativi che hanno proprio il fine di rilanciare la competitività delle imprese italiane, sostenendole nei loro programmi di investimento e di innovazione.
A tal fine, è stato pensato il Network tra il Governo e le associazioni imprenditoriali, costituito da numerosi punti distribuiti sul territorio nazionale con il comune obiettivo di accompagnare e supportare le imprese nella trasformazione digitale 4.0.
Il network è stato costituito seguendo un approccio sinergico e complementare e, nello specifico, si compone di:
77 Punti d’Impresa Digitale (PID), in capo alle Camere di Commercio, che offriranno la diffusione della conoscenza di base sulle tecnologie in ambito Industria 4.0;
85 Innovation Hub, di cui: 30 in capo a Confartigianato, 28 in capo a CNA, 21 in capo a Confindustria e 21 in capo a Confcommercio;
vari Competence Center, nella forma di partenariato pubblico/privato, che sono stati finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico con la Legge di Bilancio 2017. Le risorse ai diversi Competence Center saranno assegnate sulla base della valutazione dei progetti presentati attraverso un bando pubblico di prossima uscita.
Le attività svolte dal network nazionale, che saranno portate avanti dalla singole strutture, avranno per oggetto:
la valutazione della maturità digitale delle imprese, attraverso l'individuazione delle aree di intervento prioritarie e lo sviluppo dei corsi di alta formazione;
l'alta formazione, attraverso la promozione e la diffusione di competenze su linee produttive dimostrative e lo sviluppo di casi d'uso;
i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, attraverso la concentrazione dei progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale su tecnologie e soluzioni già presenti sul mercato, o prossime alla commercializzazione, e il sostegno alle potenziali imprese committenti nella fase di implementazione e di monitoraggio dei risultati
Secondo il ministro Calenda, la rete delle associazioni dovrà essere in grado di fornire informazioni, formazione, consulenza specialistica sui reali fabbisogni e sui centri di trasferimento tecnologico cui rivolgersi. Il funzionamento del network si capirà solo monitorando i risultati a posteriori; il Ministro afferma che: “a un anno dal lancio del network certificheremo gli hub e i punti impresa digitale che stanno lavorando bene e lo faremo sulla base dei dati delle imprese che hanno avuto effettivamente accesso ai servizi”.
Per il momento i dati del mercato sono incoraggianti: gli investimenti stanno ripartendo, come gli ordinativi dei macchinari e a confermarlo sono proprio i dati delle imprese. Quest'ultime, seppure ancora un po' spaventate difronte alla loro trasformazione digitale, potranno trovare un valido aiuto proprio negli innovation hub.
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