Il Consiglio dei ministri del 23 ottobre ha approvato, oltre al Decreto legislativo Adempimenti e quello di modifica dello Statuto del contribuente, anche un disegno di legge che introduce disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane.
Il Ddl riprende molte disposizioni già contenute nel disegno di legge presentato al Parlamento durante il governo Draghi e modifica la vigente legge sui territori montani (legge n. 97/1994) vecchia di 30 anni.
L’obiettivo delle norme è quello della tutela dell’ambiente, delle risorse naturali, del paesaggio e della salute e alla salvaguardia delle peculiarità territoriali, storiche, culturali e linguistiche delle zone montane.
Vediamo quali sono le principali misure messe in atto dal Governo Meloni a favore dei cittadini e delle imprese che restano in montagna, evitando lo spopolamento dei territori e intercettando investimenti, grazie a incentivi in tema di servizi pubblici relativi a:
Per favorire l’occupazione nei settori essenziali della scuola e della sanità, il Ddl Montagna prevede:
Si introducono, inoltre, incentivi sotto forma di credito d’imposta e agevolazioni del lavoro agile nei comuni montani.
Per gli imprenditori agricoli e forestali che esercitano la propria attività nei comuni montani è concesso un contributo, sotto forma di credito d'imposta, in misura pari al 10% del valore degli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, nel limite complessivo di spesa di 4 milioni di euro per ciascun anno. L’ambito oggettivo della misura deve riguardare gli investimenti in servizi ecosistemici e ambientali per salvaguardare l’ambiente e il clima.
Misure fiscali di favore anche per le imprese montane fondate da giovani con la previsione di una flat tax del 15 per cento per ricavi fino a 100.000 euro.
Inoltre, per evitare lo spopolamento delle zone montane, sono previste agevolazioni del lavoro agile nei comuni montani disponendo un credito d’imposta per le imprese che promuovono il lavoro agile quale modalità ordinaria di esecuzione della prestazione lavorativa.
Inoltre, alle imprese che promuovono lo smart working è riconosciuto anche l’esonero totale, per i primi due esercizi, dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore per ciascun lavoratore con contratto subordinato a tempo indeterminato, o a tempo determinato di durata non inferiore a dodici mesi, che svolga stabilmente la prestazione in un comune montano e stabilisca la propria abitazione principale e domicilio stabile nello stesso comune.
Infine, da segnalare un pacchetto di misure ad hoc per quasi mille rifugi alpini in Italia e il riconoscimento delle professioni di guida alpina, aspirante guida alpina, accompagnatore di media montagna, guida vulcanologica e maestro di sci quali presidi per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale delle zone montane.
Agli oneri derivanti dall’attuazione delle principali misure, pari a 90 milioni di euro nel 2024 e a 94 milioni di euro annui a decorrere dal 2025, e agli oneri per l’acquisto e ristrutturazione delle case valutati in 10 milioni annui dall’anno 2024, si procede mediante corrispondente riduzione del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane
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