A pochi giorni dal termine ultimo per la presentazione del modello 770, previsto per fine luglio 2015, la tanto invocata proroga della scadenza del modello di dichiarazione è arrivata.
Dopo che lo scorso 25 luglio il Vice ministro dell’Economia, Luigi Casero, ha ribadito l’intenzione del Governo di prorogare la data per la presentazione del modello 770 dal 31 luglio al 21 settembre 2015, il 28 luglio 2015, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha firmato il relativo Dpcm che ora attende solo la pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale”.
Lo ha annunciato lo stesso Casero nel corso della riunione al Ministero con la commissione Economia e fiscalità del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, durante la quale è stato presentato un pacchetto di proposte di semplificazione degli adempimenti.
Dunque, ormai non ci sono più dubbi: ci sarà tempo fino al 21 settembre 2015 per la presentazione del modello 770, sia Ordinario che Semplificato.
La proroga del modello 770/2015 ha comportato l’automatico slittamento anche per la scadenza delle CU 2015 relative a redditi non dichiarabili tramite il modello 730.
Ricordiamo che le richieste di proroga erano divenute pressanti soprattutto da parte di professionisti ed intermediari, che chiedevano più tempo per poter svolgere il proprio lavoro con minore pressione, vista anche la proroga degli studi di settore e degli altri adempimenti.
I Consulenti del lavoro – presieduti da Marina Calderone – auspicano che si tratti dell'ultima proroga e che per il futuro il calendario delle scadenze fiscali cambi, puntando su una sua razionalizzazione. La presidente Calderone ha, infatti, tenuto a precisare che “Il nostro scopo è quello di rendere la vita di imprese e professionisti più semplice. Lavoriamo affinché anche tramite le nostre proposte si riesca a centrare questo obiettivo”.
Sempre dai Consulenti sono, poi, arrivate proposte di semplificazione degli adempimenti a costo zero per l'Erario che tendono ad attenuare il costo degli adempimenti, ora stimati intorno ai 17 miliardi l’anno. In particolare, la categoria sottolinea l’esigenza di una rivisitazione dei termini di scadenza di denunce periodiche la cui finalità non riguarda calcoli di imposte, ma solo la resa di notizie/informazioni all'Amministrazione finanziaria, al fine di consentire controlli fiscali più mirati come gli accertamenti sintetici. Il tutto per evitare, anche in futuro, nuovi accavallamenti di date.
Soddisfazione è stata espressa anche dai dottori commercialisti che per primi si erano battuti per il rinvio, per cui la proroga era di fatto obbligata per evitare l'ingorgo fiscale. Con l'ulteriore precisazione resa da Luigi Mandolesi (delegato alla fiscalità del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili), secondo il quale “la soluzione vera al problema ricorrente della proroga è l’abolizione del 770 semplificato, stante il fatto che l’Agenzia dispone già di tutti i dati che le servono attraverso le Certificazioni uniche”.
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