Ministero del Lavoro: in crescita i contratti di produttività

Pubblicato il 22 novembre 2024

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con notizia pubblicata il 21 novembre 2024 sul proprio sito istituzionale, ha reso noto che al 15 novembre 2024 il numero di contratti di produttività attivi e depositati ha raggiunto quota 18.506, segnando un aumento significativo rispetto allo stesso periodo del 2023 (+2.484 contratti).  

Questo incremento evidenzia il costante aumento di nuovi contratti che prevedono premi di produttività per i lavoratori, favoriti dall’efficacia della misura di detassazione introdotta con la Legge di Bilancio 2023 e riconfermata per il 2024, che ha dimezzato l’imposta sostitutiva sui premi legati agli obiettivi raggiunti, portandola dal 10% al 5%.

Lavoratori beneficiari e obiettivi dei contratti

Ad oggi, 5.027.970 lavoratori beneficiano di premi di produttività (di cui 3.597.590 riferiti a contratti aziendali e 1.430.380 a contratti territoriali). L’importo medio annuo erogato è di 1.511,14 euro, con una media di 1.725,31 euro per i contratti aziendali e 726,14 euro per quelli territoriali.

Dal gennaio 2024, sono stati depositati 11.306 nuovi contratti, confermando il trend positivo.

I contratti attivi si propongono di raggiungere diversi obiettivi, tra cui:

Contratti di produttività aziendali e territoriali

Dei 18.506 contratti attivi e depositati, 15.163 sono di tipo aziendale e 3.434 sono contratti territoriali. Questi ultimi segnano l’incremento più marcato, con una crescita del 30,1% rispetto al 2023, superiore al +14,4% registrato dai contratti aziendali.

Distribuzione geografica e settore di attività

Per quanto riguarda la distribuzione geografica, i 18.506 contratti depositati sono così ripartiti secondo la competenza dell’ITL: 74% Nord, 16% Centro e 10% Sud.

L'analisi per settore economico rivela che il 61% dei contratti depositati riguarda il settore Servizi, il 38% il settore Industria, e l’1% il settore Agricoltura.

Dimensionale aziendale

In termini di dimensioni aziendali, il 48% dei contratti attivi e depositatati è attribuibile alle aziende con meno di 50 dipendenti. La restante quota è ripartita tra imprese con almeno 100 dipendenti: 37% del totale (in crescita di due punti percentuali rispetto al 2023), mentre il restante 15% riguarda le imprese con un numero di dipendenti compreso fra 50-99.

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