Il Comitato unitario delle professioni, in audizione nelle Commissione riunite di Camera e Senato, ha depisitato un documento contenente osservazioni e proposte sul disegno di legge n. 4444 di conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50.
Sulle misure in ambito fiscale che hanno impatto sui professionisti il Cup “pur consapevole delle necessità di bilancio che hanno indotto il Governo al varo della manovra correttiva contenuta nel decreto-legge in esame, esprime grande preoccupazione per la misure contenute che rischiano di essere troppo penalizzanti e non in linea con le finalità che si intendono perseguire”.
Due, in particolare: lo split payment e le compensazioni dei crediti relativi a imposte sui redditi e relative addizionali.
L’esclusione dall’applicazione di tale meccanismo, già all’epoca della sua introduzione (1° gennaio 2015), è giustificata dal fatto che i professionisti e, più in generale, i titolari di reddito di lavoro autonomo sono già soggetti a ritenuta alla fonte all’atto dell’incasso delle fatture da loro emesse nei confronti della pubblica amministrazione, dal che la trattenuta, sulla medesima fattura, anche dell’Iva è una duplicazione non necessaria.
Anche il fine della stretta contro gli abusi e le frodi nell’utilizzo delle compensazioni dei crediti relativi alle imposte sui redditi e relative addizionali - la riduzione a 5.000 euro del limite delle compensazioni “senza visto” è per i crediti diversi dall’Iva - viene compreso, tuttavia il Cup vi rileva notevoli criticità:
La questione spese è legata sia alle nuove comunicazioni Iva, in questo caso l’aggravio dei costi (fino a 1.000 euro) per l’acquisto dei software necessari per il nuovo adempimento, sia all'assicurazione per il visto, che dovrà essere ampliata con costi e tempi tecnici di non poco impatto.
Quanto ai riflessi l’entrata in vigore immediata senza norma transitoria si sottolinea, ad esempio, come per la registrazione delle fatture prima si avevano due anni di tempo ora solo 4 mesi e l'incertezza per le fatture non ancora registrate del 2015 e del 2016 e non più registrabili secondo le nuove regole.
Nel documento presentato alle Commissioni riunite una serie di richieste, come urgenti chiarimenti sulla natura del Bonus Renzi e del credito d'imposta scaturente dal modello 730, e proposte di modifiche, tra cui:
Audizione anche per il Presidente Confprofessioni, Gaetano Stella, che chiosa nel comunicato diffuso al termine della riunione: “Ancora una volta, l’ennesima volta, il Governo torna a spremere gli studi professionali e le imprese con il solo intento di fare cassa....Siamo di fronte a un intervento lacunoso e improvvisato, che spiazza le professioni e crea disagi e oneri per i cittadini”.
Altro fronte di protesta dei professionisti è il Ddl concorrenza, nella parte che prevede l'apertura al socio di capitale.
In merito il presidente del Consiglio nazionale forense, Andrea Mascherin: “siamo estremamente perplessi perché avvertiamo il rischio che socio di capitale esterno possa comunque diventare capitale di controllo. Noi abbiamo proposto e torniamo a proporre la figura del finanziatore”, veicolo del capitale privato senza mercificazione del professionista.
Ma preoccupa, stavolta il presidente del consiglio notarile Salvatore Lombardo, anche la norma per i notai: “è prevista l’introduzione di nuovi notai e la loro distribuzione sul territorio è fatta solo in base al numero di abitanti senza tenere conto, come si è fatto in passato, di altri fattori importanti come il giro d’affari”.
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