Il Ministero del lavoro ha emanato l'Avviso pubblico n. 1/2019 con il quale si comunica che si finanzieranno, su tutto il territorio nazionale, progetti per la prevenzione delle pratiche illegali di intermediazione, reclutamento e organizzazione della manodopera.
A disposizione sono state stanziate risorse per 23 milioni di euro, di cui, nello specifico, 5 milioni di euro sono riservati alle regioni meno sviluppate e 3 milioni di euro a quelle in transizione.
Le azioni che l’Avviso coprirà sono suddivise in due lotti territoriali e sono finalizzate al:
miglioramento dei servizi per l'occupazione;
miglioramento delle condizioni alloggiative e di trasporto dei lavoratori.
L'importo di ogni proposta progettuale presentata nell'ambito di ciascun lotto, a pena di esclusione, non potrà essere inferiore a 1 mln di euro.
Le domande vanno presentate entro le ore 16,00 del 15 aprile, attraverso:
il portale https://fami.dlci.interno.it/fami/ per le proposte progettuali afferenti al lotto Fami;
invio di Pec all'indirizzo dgimmigrazione.div1@pec.lavoro.gov.it per le proposte progettuali afferenti al lotto Fse-Pon.
L'Avviso fa parte della strategia nazionale del Ministero del lavoro per il contrasto allo sfruttamento lavorativo, che include il Tavolo sul Caporalato, istituito con il Decreto Fiscale.
Proprio il Tavolo ha focalizzato la necessità di migliorare il sistema dei servizi per il lavoro e la qualità della filiera delle imprese in agricoltura, in stretto raccordo con i competenti organi ispettivi per il contrasto e la prevenzione dell'illegalità.
Secondo quanto spiegato dal Sottosegretario Cominardi "in poco più di due mesi dall'istituzione del Tavolo permanente sul Caporalato, il Governo ha avviato una molteplicità di azioni tese a contrastare il fenomeno nel suo complesso. L'Ispettorato del Lavoro sta intensificando i controlli e le recenti operazioni hanno confermato che c'è un sistema criminale che gestisce i lavoratori".
Il fenomeno del caporalato esiste ed è grave, obiettivo del Ministero è, quindi, quello di creare “le condizioni per generare una filiera virtuosa per il lavoro in agricoltura”.
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