L’imminente decadenza della rettifica non accorcia i tempi di notifica

Pubblicato il 29 marzo 2014 La Corte di cassazione, con la sentenza n. 7315 del 28 marzo 2014, ribadisce che l’imminente decadenza del potere di accertamento non rappresenta un motivo d'urgenza per l’Ufficio.

I motivi d’urgenza per l'anticipata emissione della notifica devono riguardare il contribuente o il rapporto tributario di cui si tratta.

I supremi giudici ritengono che per addurre tale motivazione l’Agenzia avrebbe dovuto spiegare cosa avesse impedito di assicurare una maggiore prontezza dell'azione amministrativa.

Inoltre, il mancato rispetto dei termini lede il contraddittorio procedimentale che non è un principio costituzionale, ma incide sull’apprezzamento di conformità dell'azione amministrativa ai canoni di trasparenza e di buon andamento.

Pertanto, l’imminente decadenza del potere di accertamento non è una motivazione che può legittimare la deroga da parte dell’Amministrazione finanziaria ai tempi di notifica, fissati in 60 giorni dall'articolo 12, comma 7 della legge 212/2000. I motivi d’urgenza per l'anticipata emissione della notifica devono riguardare il contribuente o il rapporto tributario di cui si tratta e non già all'assetto organizzativo dell'Amministrazione.
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