Il dipendente ha impugnato il licenziamento disciplinare intimatogli dall’Ente, sostenendo che la contestazione degli addebiti (l’illecito disciplinare che gli viene imputato) sia avvenuta in ritardo. La società aveva infatti atteso, prima di agire, che la denuncia del fatto all’autorità giudiziaria sortisse la comunicazione della richiesta di rinvio a giudizio del lavoratore incolpato. Quest’ultima risulta, invece, sufficiente ai Supremi giudici – sentenza 7983/08, sezione Lavoro – per ritenere legittimo il procedimento disciplinare, quindi il licenziamento del dipendente accusato di gravi negligenze.
In presenza di violazioni del lavoratore, il datore ha perciò la facoltà di attendere l’esito del processo penale prima di avviare il procedimento disciplinare.
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