Il Tar del Lazio, respingendo i ricorsi di 12 magistrati, ha dichiarato legittimo il provvedimento con cui il Csm, nel pubblicare l'elenco dei posti vacanti ai vertici degli uffici giudiziari, ha considerato alcuni magistrati decaduti dalle funzioni direttive in applicazione della riforma dell'ordinamento giudiziario, che fissa in otto anni il limite massimo di permanenza nelle cariche. Il Tribunale regionale ha non solo sottolineato la correttezza del percorso interpretativo intrapreso dal Csm, che rivela coerenza con le esigenze di responsabilizzazione del personale della magistratura, ma ha osservato, altresì, come l'assenza di limiti temporali avrebbe depotenziato l'indipendenza e l'imparzialità dei magistrati. Sulla scorta di tale decisione, il Consiglio superiore della magistratura potrà ora completare, con minore affanno, le oltre 300 nomine entro la fine di luglio.
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