Legge di bilancio 2018 Nuovi sgravi per assunzione di giovani e investimenti

Pubblicato il 23 agosto 2017

Dopo la pausa estiva, riprendono gli incontri tecnici sui temi caldi da inserire nella prossima legge di bilancio, che verterà prevalentemente sulle misure per il lavoro e su una nuova spinta agli investimenti privati.

In attesa del confronto tra gli esperti del Governo e i ministeri dell’Economia e del Lavoro, finalizzati alla definizione del taglio del cuneo fiscale per favorire l'assunzione stabile di giovani, sono allo studio diverse ipotesi di decontribuzione per i datori di lavoro.

Favorite le assunzioni degli under 29

L'ipotesi più accreditata, al momento, è quella che vede privilegiare i nuovi contratti a tempo indeterminato degli under 29.

L'incentivo per i datori di lavoro consisterebbe in un dimezzamento dei contributi sui nuovi rapporti stabili per i primi 2 o 3 anni di lavoro fino ad un tetto di 3.250 euro.

Verrà concordato con l'Unione europea il limite di età dei giovani da assumere per far scattare il bonus, al fine di conciliare le esigenze del Paese con le norme europee, che richiedono di non effettuare discriminazioni in base all'età. È evidente che si tenterà di alzare il più possibile tale limite anagrafico proprio per favorire una platea vasta di giovani, che in Italia entra stabilmente nel mercato del lavoro tardi, con effetti negativi anche ai fini pensionistici, evitando di superare quel limite oltre il quale, però, le agevolazioni non verrebbero più considerate finalizzate a promuovere l’occupazione giovanile.

Il costo di tale decontribuzione sarebbe di circa un miliardo di euro, nella prima fase, per poi attestarsi tra i 2/2,5 miliardi a regime. Già dal 2018 dovrebbero essere interessati 300mila giovani e l'incentivo dovrebbe assumere un carattere strutturale, tale cioè da garantire lo sgravio a tutte le assunzioni dei giovani una volta entrato in vigore.

Nelle ipotesi al momento allo studio del Governo potrebbe entrare anche una condizione rispetto ai precedenti bonus occupazionali: si potrà beneficiare del dimezzamento dei contributi solo se le imprese non avranno licenziato nei 6 mesi precedenti l’assunzione incentivata del giovane, che non potrà essere licenziato per i successivi 6 mesi. Si vuole, infatti, evitare possibili effetti sostitutivi di personale privilegiando lavoratori più giovani.

Rifinanziamento Piano Industria 4,0 e bonus formazione su investimenti incrementali

Il Ministro dello Sviluppo Economico Calenda si appresta a fare il punto sul funzionamento degli incentivi fiscali negli ultimi anni per vedere in che modo rinnovarli ed eventualmente potenziarli nella prossima legge di bilancio.

La cabina di regia su Industria 4.0, il prossimo 19 settembre, farà il punto sul Piano Nazionale per individuare eventuali nuove disponibilità di risorse da destinare alla misura ed eventualmente estenderla ancora di un anno, dando origine alla seconda fase di Industria 4.0.

Il nodo della disponibilità di risorse da trovare per finanziare gli investimenti è ancora allo studio con il MEF (il rifinanziamento dell'intero Piano richiederebbe 1,5 miliardi di euro), anche se il Ministro Calenda ribadisce che gli investimenti restano il fulcro della prossima legge di bilancio e che la prospettiva è quella di un Piano Industriale di lungo periodo per il nostro Paese, che punti su manifattura, scienze della vita, turismo e cultura.

Intanto, alcune idee concrete vengono esaminate, come quella che vede i tecnici al lavoro su un nuovo incentivo.

E' allo studio un credito d'imposta triennale del 50% sugli investimenti incrementali da attivare nel 2018. L'incentivo potrebbe arrivare fino ad un massimo di 20 milioni di euro per sostenere spese di formazione aggiuntiva rispetto al triennio precedente.

Tale bonus fiscale potrebbe essere inquadrato all'interno degli accordi contrattuali di secondo livello. Il costo dovrebbe essere di circa 350 milioni in un triennio, con investimenti da attivare nel 2018, ma con effetto pluriennale sulle finanze pubbliche che inizierebbe a essere computato nel 2019.

Analogamente, è allo studio l'ipotesi di prorogare anche all'intero 2018 il termine per effettuare gli ordini dei beni funzionali alla digitalizzazione delle imprese e agevolabili con l’iperammortamento al 250%. Si ipotizza anche di ampliare la platea dei beni agevolabili, ricomprendendo in essa anche i software.

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