Seconda lettura per la legge di Bilancio 2019. Dopo l'ok della Camera al maxiemendamento sostitutivo, la Manovra è contenuta in un corposo articolo di 654 commi, più altri 15 che riguardano gli stati di previsione dei ministeri, e quattro articoli finali e l'entrata in vigore.
La Commissione Bilancio al Senato ha dato parere favorevole - i valori del saldo netto da finanziare del ddl sono “coerenti con l'indebitamento netto programmatico riportati nella nota di aggiornamento del Dpb” - nel dossier del Servizio bilancio, ma chiede chiarimenti sulla proroga del credito d'imposta per la formazione 4.0.
Due i punti per i quali si chiedono maggiori indicazioni.
Si chiede di puntualizzare, al fine di evitare incertezze applicative, “i criteri mediante i quali le imprese si individuano come di piccole o medie dimensioni atteso che a seconda della grandezza per esse è previsto, nella nuova disposizione, il riconoscimento di una diversa percentuale di beneficio (50% se di piccole dimensioni, 40% se di medie dimensioni)”.
Poi, la Commissione rileva che la disposizione reca, rispetto alla vigente normativa, prescrizioni in grado di produrre effetti di gettito di segno contrapposto: da un lato si ha un incremento della percentuale del credito attribuito alle piccole imprese (dal 40% si passa al 50%), dall'altro si ha una diminuzione della medesima percentuale per le grandi imprese (dal 40% si passa al 30%), nonché un abbassamento del limite massimo annuale riconosciuto per ogni singolo beneficiario (passa da 300 mila a 200 mila euro annui).
Anche la flat tax, i 5 giorni di congedo concessi ai padri, la proroga degli ecobonus e delle ristrutturazioni, la cedolare secca per gli affitti di negozi necessitano di indicazioni sulla copertura.
Quanto al bonus-malus ecologico sull’auto, che trova contrari i tecnici del Senato, per la parte “bonus” servirebbe almeno una clausola di salvaguardia in caso gli aventi diritto possano vantare un ammontare complessivo di crediti di imposta superiori al tetto di spesa.
Intanto un tavolo Pmi convocato al ministero dello Sviluppo economico tratterà di produttività, costo del lavoro, modifiche al decreto “dignità”, semplificazioni, debiti della Pa e Imu sui capannoni.
Si studia la possibilità di prorogare lo sgravio contributivo per incentivare la contrattazione di secondo livello nel caso in cui si introducano misure di conciliazione vita-lavoro dei lavoratori, agevolazione in scadenza.
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