Le presunzioni tributarie non valgono, da sole, nel processo penale per dichiarazione fraudolenta

Pubblicato il 09 maggio 2013 La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19709 depositata l’8 maggio 2013, ha ribaltato la decisione con cui i giudici di appello avevano condannato, per dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, due amministratori di una società a seguito della rilevazione, sui conti della società medesima, di ricavi non giustificati.

La Terza sezione penale ha aderito alle doglianze avanzate dagli imputati rilevando che il giudice di gravame aveva utilizzato, per affermare la responsabilità penale dei due, delle presunzioni operanti in materia tributaria che non erano, tuttavia, idonee per ritenere integrato il reato tributario contestato. In particolare, i versamenti rilevati erano stati considerarsi ricavi anche senza il suffragio di ulteriori elementi di prova o indiziari da cui potesse desumersi che si trattava effettivamente di poste attive non contabilizzate.
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