Le misure decise dal Cdm per lo smaltimento dell'arretrato civile

Pubblicato il 18 giugno 2013 Oltre che in materia di mediazione obbligatoria e concordato in bianco il Decreto “fare” introduce diverse novità che riguardano il processo civile e lo smaltimento degli arretrati di giustizia.

In particolare, si segnala l'adesione alla proposta del ministero della Giustizia di mettere in piedi una task force al fine di far fronte allo smaltimento degli arretrati civili presso le corti di appello del territorio. Verranno, così, reclutati 400 magistrati onorari, individuati tra professori e ricercatori universitari, magistrati a riposo, notai e avvocati anche a riposo. Queste risorse saranno impiegate per cinque anni, prorogabili per altri cinque.

In materia di opposizione a decreto ingiuntivo, viene previsto che qualora il giudice anticipi la data dell'udienza originariamente fissata dal debitore, lo stesso sia tenuto a fissare una data non successiva a 30 giorni dalla scadenza del termine minimo a comparire; alla prima udienza, in ogni caso, l'organo giudicante dovrà pronunciarsi sull'istanza di concessione della provvisoria esecutorietà del decreto ingiuntivo. Queste novità si applicheranno ai giudizi instaurati successivamente all'entrata in vigore del decreto e quindi alle opposizioni che riguardano i decreti ingiuntivi notificati dopo quella data.

Per quel che riguarda le decisioni civili, le nuove norme prevedono la possibilità di fornire una motivazione ridotta limitata alla citazione di precedenti decisioni conformi con rinvio a specifici contenuti degli atti di causa. Disposizione, questa, di immediata applicazione anche per i giudizi in corso.
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