L’antiriciclaggio cambia i reati fiscali
Pubblicato il 14 maggio 2008
Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 231/07, è necessario rivedere i cd “reati presupposto” al riciclaggio, occorre cioè verificare se includere ancora il reato di evasione fiscale in senso stretto, che rappresenta un risparmio d’imposta, oppure considerare tra i reati presupposto solo il reato di frode fiscale per emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, che genera un incremento patrimoniale.
Il legislatore ha quindi un’alternativa: può prevedere che integra il reato di frode fiscale qualsiasi importo evaso, attraverso una modifica del D.lgs. 74/2000, viceversa, può escludere dai reati presupposto la frode fiscale derivante da evasione, in modo da considerare figura presupposta al reato di riciclaggio solo la emissione e/o l’utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti.
Tesi, quest’ultima, preferita anche in considerazione del nuovo assetto normativo sull’antiriciclaggio.