I dati (provvisori) sinora raccolti sulle avvenute elezioni dei consiglieri locali in carica dal 1° gennaio 2008, provano una grande partecipazione di dottori commercialisti e ragionieri: l’affluenza supera in media il 50 per cento e senza terremoti: sono stati riconfermati i presidenti uscenti di Roma, Milano, Napoli e Bologna. Poche donne al vertice: tre per i dottori commercialisti (Perugia, Como e Foggia), una dozzina le vicepresidenti ragioniere. Una grande testimonianza di identità di categoria che accetta l’unificazione (o non si oppone ad essa) ma che difende il confine dei diritti acquisiti e della Cassa di previdenza. Per il presidente del Consiglio nazionale dei dottori, Antonio Tamborrino, è "Una prova di grande maturità dell’intera professione da attribuire ad un’adeguata consapevolezza dei colleghi sulle scelte operate in questi anni dal Consiglio nazionale”. Stesso entusiasmo nelle parole di William Santorelli, presidente dei ragionieri: “L’alta affluenza al voto, con punte record mai prima registrate, è un ottimo segnale di vitalità della categoria e della sua democrazia interna. C’è la consapevolezza che il futuro della professione può essere garantito solo dalla costruzione della “casa comune” di tutti i commercialisti”.
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