L’agenzia delle Entrate punisce l’evasione da riscossione

Pubblicato il 04 dicembre 2009 L’agenzia delle Entrate rilascia una serie di informazioni agli uffici locali che si apprestano ad effettuare i controlli dei versamenti dopo la presentazione da parte dei contribuenti delle dichiarazioni annuali dei redditi, dell’Iva, dell’Irap e dei modelli 770. L’obiettivo è quello di passare dai controlli automatizzati ai controlli in tempo reale nei casi in cui si ravvisi il pericolo per la riscossione. In tal caso, infatti, l’ufficio potrà provvedere, anche prima della presentazione della dichiarazione annuale - come disposto dal comma 2-bis dell’articolo 36-bis del Dpr 600/73 - a controllare la regolare effettuazione dei versamenti delle imposte e dei contributi e dei premi dovuti a titolo di acconto e di saldo e delle ritenute alla fonte operate in qualità di sostituto d’imposta. La verifica sui versamenti relativi al 2009, con relativa attestazione della veridicità dei dati dichiarati, dovrà essere fatta ai fini degli studi di settore. Nel caso in cui dai controlli emergano omessi o tardivi versamenti, gli uffici potranno precludere al contribuente la facoltà di avvalersi del ravvedimento, con le minori sanzioni del 2,5% in caso di ravvedimento breve oppure del 3% in caso di ravvedimento lungo, entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale si è commessa la violazione. Secondo quanto affermato dallo stesso Magistro, direttore centrale accertamento delle Entrate, lo scopo di quest’azione è quello di contrastare il comportamento di quanti utilizzano il ravvedimento non per correggere eventuali errori, ma per evitare di pagare alle scadenze dovute.
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