L’acquisizione irrituale non determina necessariamente la nullità dell’atto impositivo

Pubblicato il 06 ottobre 2012 La Corte di cassazione, con la sentenza n. 17051 depositata il 5 ottobre 2012, ha confermato la decisione con cui i giudici di merito avevano respinto l’opposizione avanzata da un professionista avverso l’acquisizione operata da parte delle Fiamme Gialle con riferimento alle movimentazioni bancarie di un proprio conto corrente e sulla cui base era poi scattato un accertamento fiscale.

Il contribuente, in particolare, aveva lamentato l’irritualità della citata acquisizione asserendo che la stessa era stata disposta senza l'autorizzazione del comandante regionale della Guardia di Finanza ed in violazione, quindi, della propria privacy. Ne doveva discendere – a detta del ricorrente – la nullità dell’atto impositivo che ne era conseguito.

Di diverso avviso la Suprema corte, la quale ha sottolineato come la nullità dell’atto impositivo possa, in realtà, discendere solamente dalle acquisizioni “irrituali” che siano lesive di diritti costituzionalmente garantiti, tra i quali, tuttavia, non sarebbe ricompresa la tutela della riservatezza delle informazioni personali.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Start-up e PMI innovative: nuovo codice tributo per tax credit sugli investimenti

29/04/2025

Confisca edilizia: l’ipoteca del creditore estraneo non si estingue

29/04/2025

Ultimi giorni per presentare la Dichiarazione IVA 2025

29/04/2025

Molestie in azienda: formazione dei datori di lavoro e dirigenti

29/04/2025

Avvocati: la proposta di riforma dell’ordinamento forense

29/04/2025

Memorandum: scadenze lavoro dal 1° al 15 maggio 2025 (con Podcast)

29/04/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy