L’acquirente in buona fede detrae l’Iva

Pubblicato il 01 ottobre 2013 La Cassazione, con sentenza 20777 dell’11 settembre 2013, stabilisce che il contribuente che acquista in buona fede non può essere ritenuto responsabile dell’eventuale comportamento illegittimo dei suoi fornitori, che evadono o commettono frodi.

Pertanto, l’accertato ha diritto alla detrazione dell’Iva.

È da ritenere infondato il diniego da parte dell’agenzia delle Entrate della detrazione Iva, sulla base della considerazione delle operazioni come soggettivamente inesistenti, senza "riscontro documentale di quegli indizi (gravi, precisi e concordanti) richiesti dalla giurisprudenza comunitaria".
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Stagionali, le nuove sanzioni per alloggi non idonei

26/09/2024

Ricorso tributario: natura autonoma ribadita dalla Cassazione

26/09/2024

Ricerca & sviluppo, dalle linee guida la conferma al Manuale di Frascati

26/09/2024

Ricerca & sviluppo, linee guida per la qualificazione delle attività

26/09/2024

IPCEI Idrogeno 4: 22 milioni di euro per innovazioni nella mobilità e trasporti

26/09/2024

Pensioni ordinarie e canali di accompagnamento alla pensione: la mappa

26/09/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy