Per ottenere la razionalizzazione del sistema basato sulla partecipation exemption (“Pex”) occorrerebbe passare per l’eliminazione del “doppio regime di circolazione”, estendendo l’esenzione ad ogni partecipazione societaria, a prescindere dalla collocazione in bilancio e dal periodo di possesso. In tal modo, spiega Stevanato, si eliminerebbero in radice gli arbitraggi, quindi la possibilità di realizzare plusvalenze in esenzione e minusvalenze deducibili. Diversamente, la permanenza di un comparto di partecipazioni che non hanno i requisiti per l’esenzione renderebbe il sistema vulnerabile e lo esporrebbe proprio agli arbitraggi, giacché i contribuenti, a seconda dell’andamento dei titoli, proveranno, logicamente, ad indirizzarsi verso il regime di esenzione o quello di piena rilevanza fiscale.
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