La manovra di Ferragosto è legge

Pubblicato il 15 settembre 2011 Era scontato il via libera definitivo della Camera alla manovra di Ferragosto, nella stessa giornata sul decreto legge 138/2011 era stata posta la fiducia. Il capo dello stato ha firmato e la conversione in legge ha preso la via della pubblicazione.

L’entrata in vigore delle misure vede la maggiorazione dell’Iva partire già dalla pubblicazione del provvedimento in “Gazzetta Ufficiale”. Già dal 1° gennaio 2011, verrà calcolato l'aumento della Robin tax delle imprese del settore energetico, dal 6,5% al 10, 5%. Il gettito servirà a ridurre i tagli ai Comuni.

A partire dal 2012, invece, le eventuali ma probabili maggiorazioni delle addizionali all'Irpef da parte di Comuni e Regioni, l'armonizzazione delle rendite finanziarie con il decremento dal 27 al 20% per i depositi bancari e l’aumento dal 12,5 % al 20%, tranne che per i titoli pubblici, per i capital gains.

Tra gli ordini del giorno approvati si registrano i più significativi con cui il Governo si impegna:

- a scontare l'aumento del requisito per la pensione di vecchiaia delle dipendenti di un anno per ogni figlio naturale;

- a pensare ad un condono che proponga ai contribuenti un accertamento con un abbattimento del 20-30% delle pretese, a chi accetta potrebbe essere riconosciuta la rinuncia a ogni forma di accertamento analitico-induttivo;

- a inserire nella delega per la riforma fiscale e assistenziale anche un ritocco previdenziale che miri al taglio delle pensioni di anzianità;

- a far pagare l'Ici agli immobili della Chiesa destinati ad attività commerciali e a far armonizzare lo Ior con le norme dell'Unione europea in materia di evasione ed elusione fiscale, riciclaggio e frodi.
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