di cassazione, con la sentenza n. 21541 del 6 ottobre 2006, entra nel merito dei criteri di scelta nelle procedure di licenziamento collettivo ed in particolare su quello più diffuso nell’individuare i lavoratori da collocare in mobilità, cioè il possesso dei requisiti pensionistici o la possibilità di raggiungerli nel corso della mobilità. Nella sentenza si legge che l’applicazione di questo unico criterio nella scelta è legittima se “permette di formare una graduatoria unica e possa essere applicato e controllato senza alcun margine di discrezionalità da parte del datore di lavoro”. Tale decisione interviene nella diatriba tra chi, nella giurisprudenza, sostiene la legittimità del criterio e chi denuncia la violazione delle norme antidiscriminazione.
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