La diffida accertativa. Istruzioni dal Ministero
Pubblicato il 10 gennaio 2013
Con la
circolare n. 1, dell'8 gennaio 2013, il Ministero del lavoro fornisce al personale ispettivo chiarimenti interpretativi ed istruzioni operative sulla diffida accertativa per crediti patrimoniali, disciplinata dall'art. 12 del D.Lgs n.
124/2004.
La circolare mette in luce il carattere “amministrativo” di tale istituto, volto a creare un collegamento più stretto tra l'attività di vigilanza e la soddisfazione dei diritti dei lavoratori, con lo scopo di alleggerire il carico dei tribunali e promuovere forme conciliative di risoluzione dei conflitti individuali di lavoro, in assenza delle quali la diffida accertativa costituisce titolo per l'esecuzione forzata.
Il Ministero stila una classificazione dei “crediti diffidabili”, individuando le principali categorie di credito quali: crediti retributivi da omesso pagamento, crediti di tipo indennitario, da maggiorazioni, tfr, ecc., crediti legati al demansionamento ovvero alla mancata applicazione di livelli minimi retributivi ovvero derivanti dall'accertamento di lavoro sommerso, per i quali il legislatore prevede l'adozione della diffida.
Per le retribuzioni di risultato, premi di produzione e per i crediti retributivi derivanti da un non corretto inquadramento della tipologia contrattuale, il legislatore non ritiene applicabile la diffida accertativa, vista la scelta discrezionale richiesta e preclusa al personale ispettivo nel primo caso e la spettanza al giudice della qualificazione del rapporto di lavoro nel secondo.