La Corte di Giustizia Ue salva il diritto annuale camerale

Pubblicato il 20 aprile 2012 La terza sezione della Corte di Giustizia europea, pronuncia del 19 aprile 2012 sulla causa C-443/09, ritiene compatibili con le norme europee i diritti annuali versati in Italia alle CdC per l'iscrizione al Registro delle imprese, poiché non sono riconducibili a imposte indirette.

Si ricorda che - direttiva Ue 2008/7 sulle imposte indirette - in Europa è vietato applicare imposte indirette che, sotto qualsiasi forma, sono dovute per la registrazione o per ogni altra formalità preliminare all’esercizio di un’attività alla quale una società di capitali può essere sottoposta in ragione della sua forma giuridica.

Ma, circa il diritto annuale camerale, i giudici europei affermano che: “Un siffatto tributo, ... , prescinde dalla forma giuridica dell’ente titolare dell’impresa e grava sia sulle imprese aventi la forma di società di capitali ai sensi dell’articolo 2 della direttiva 2008/7 sia su quelle con un’altra forma giuridica, segnatamente su quelle detenute o gestite individualmente da persone fisiche... Si aggiunga, ... , che la commisurazione del diritto annuale al fatturato dell’impresa interessata esclude che il pagamento del tributo costituisca una formalità maggiormente onerosa per un’impresa avente forma giuridica di società di capitali rispetto ad un’impresa che abbia adottato una forma giuridica differente.”
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