La corrispondenza del detenuto al legale non deve essere controllata

Pubblicato il 21 febbraio 2011 Condanna ai danni dell'Italia per violazione del diritto alla corrispondenza ex articolo 8 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. A sollevare la questione di fronte alla Corte di Strasburgo un detenuto nelle carceri italiane che lamentava il sistematico controllo della corrispondenza da parte del direttore del carcere, effettuato al fine di evitare il ripetersi di nuovi reati.

La legge n. 95/2004 vieta all'amministrazione penitenziaria di controllare la corrispondenza che avviene con i difensori e con organi internazionali di tutela dei diritti dell'uomo, sussistendo però l'obbligo del detenuto di dare indicazioni al fine di evitare i controlli. La condanna della Corte europea nella sentenza del 15 febbraio 2011 è basata sul fatto che il sistema italiano ha consentito prima di svolgere i controlli sulla posta e poi ha reso possibile per il detenuto adire l'autorità giudiziaria. In sostanza non è stato dimostrato che le doglianze del detenuto, successive ai controlli, avessero un peso nel garantire il diritto alla segretezza della corrispondenza.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Giudizio abbreviato: sospensione pena e non menzione con rinuncia a impugnare

23/12/2024

Disegno di legge annuale sulle PMI, novità sul tavolo del Consiglio dei Ministri

23/12/2024

Agevolazione prima casa: chiarimenti in caso di dichiarazione di successione tardiva

23/12/2024

Acconto Iva 2024

23/12/2024

Legge Bilancio 2025: misure per fisco e imprese

23/12/2024

NASpI: mappa delle novità in vigore e in arrivo

23/12/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy