La Corte costituzionale ha depositato, il 7 febbraio 2025, le sentenze relative ai sei referendum abrogativi su cittadinanza, lavoro, licenziamento, appalti e autonomia differenziata.
Le decisioni sono state assunte nella Camera di consiglio del 20 gennaio 2025, per come anticipato in due comunicati della Consulta, uno relativo ai quesiti ammessi e l'altro al quesito respinto, in tema di autonomia differenziata.
Le richieste di referendum abrogativo ammesse hanno ad oggetto i seguenti i temi:
Secondo la Consulta, le richieste referendarie in esame rispettano i limiti previsti dall'ordinamento costituzionale per l'accesso all'istituto referendario.
Diverso l'esito del quesito su autonomia differenziata.
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 10/2025, ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo sulla Legge n. 86/2024, riguardante l'attuazione dell'autonomia differenziata per le Regioni a statuto ordinario (art. 116, terzo comma, Costituzione).
Sulla Legge n. 86/2024 - si rammenta - la Consulta si è già pronunciata rispetto ad alcuni quesiti di costituzionalità ad essa sottoposti.
Con la sentenza n. 192/2024, nel dettaglio, la Corte ha dichiarato non fondata la questione di costituzionalità relativa all'intera normativa. Tuttavia, ha ritenuto illegittime alcune disposizioni specifiche contenute nel medesimo testo legislativo. Tali disposizioni sono state giudicate non conformi ai principi costituzionali, in particolare all'unità della Repubblica e al principio di sussidiarietà.
Ora, la decisione di inammissibilità del referendum abrogativo è così motivata:
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