Iva. Negato il beneficio fiscale in caso di partecipazione alla frode
Pubblicato il 06 maggio 2011
Con sentenza
9870 del 5 maggio 2011, la Sezione tributaria della Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso del Fisco, ha negato la deducibilità dell’Iva ad un’azienda coinvolta in una cosiddetta “
frode carosello”.
Facendo un passo indietro rispetto alle ultime pronunce e tornando ad un atteggiamento più restrittivo, la Corte riconosce la possibilità di negare la deduzione Iva all’azienda a prescindere dalla consapevolezza di quest’ultima di essere stata coinvolta nella frode carosello. La presentazione della documentazione atta a dimostrare la partecipazione o la consapevolezza della frode da parte della ditta resistente non spetta alla Commissioni tributarie regionali, bensì al contribuente. Infatti, di fronte a delle operazioni commerciali documentate dalle fatture che lo stesso contribuente ha esposto in detrazione Iva, spetta a quest'ultimo di dimostrane la veridicità.
In caso di sospetto di partecipazione alla frode, il Fisco è legittimato a negare il beneficio fiscale, a prescindere dal ruolo del contribuente e dalle prove fornite dall'ufficio delle imposte.