E’ il più numeroso esercito d’Europa: otto milioni di contribuenti con partita Iva, in Italia. Ed ecco che l’appuntamento con le scadenze di quel tributo è tra i più importanti. Tuttavia, la denuncia ai fini fiscali ha impegnato solo metà popolo delle partite Iva: secondo le stime dell’Amministrazione finanziaria circa 4,7 milioni di quei contribuenti hanno presentato la dichiarazione. Il dato non è necessariamente indice di evasione, poiché è ampio il numero dei soggetti non tenuti alla presentazione della denuncia: professioni mediche, imprenditori agricoli e un discreto numero di contribuenti che, pur avendo cessato l’attività, non ha ancora chiuso la partita con il Fisco.
Gli incentivi alla proliferazione delle partite Iva sono d’evidenza nella normativa fiscale italiana, che non dispone una soglia minima di fatturato per la richiesta della partita Iva, prevista invece dall’articolo 4 della sesta direttiva. Ancora: ogni soggetto, in questo Paese, beneficia dell’esenzione Irap fino ad un determinato valore della produzione (attualmente 8mila euro fino a 180.760 di base imponibile). In Italia la partita Iva è un lasciapassare per poter svolgere le più varie attività.
europea raccomanda che siano effettuate indagini prima d’attribuire la posizione al contribuente che richiede l’apertura della pratica.
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