Irap, nessun rimedio agli errori

Pubblicato il 17 novembre 2006

Entro giovedì 30 novembre si deve versare l’acconto Irap 2006. Nel calcolo dell’ammontare da versare, le società di capitali, anche se usano il metodo storico, devono rideterminare l’acconto come se le norme introdotte dalla manovra d’estate fossero state in vigore nel 2005. Naturalmente, contano solo quelle che hanno impatto sul tributo regionale: ammortamento dei terreni pertinenziali, ammortamenti anticipati sulle auto che, nel 2005, avevano la deduzione parziale, eliminazione della svalutazione dei lavori in corso ultrannuali, ammortamento dei beni immateriali. La data di giovedì 30 è però a rischio sanzioni, a causa della disapplicazione su ravvedimento e definizione bonaria prevista dal decreto legge 206/2006, per l’imposta regionale, sia in acconto che a saldo, riferita all’esercizio 2006. Cioè, anche per questa scadenza i contribuenti versano l’acconto Irap senza poter usufruire, in caso di errore, delle disposizioni che riducono la sanzione per ravvedimento o adesione spontanea, che invece trovano piena applicazione per eventuali minori acconti Ires o Irpef. In tal caso, ogni minor versamento in acconto, rispetto all’importo dovuto a consuntivo, sarà punito con la sanzione piena del 30%. La norma introdotta dal Governo, per evitare che i contribuenti sospendessero i pagamenti in attesa della sentenza europea, dovrebbe essere rimossa dal legislatore, in seguito alla conferma della legittimità del tributo regionale e dunque del venire meno della situazione che l’aveva motivata.

Intanto, nelle cinque regioni in deficit sanitario (Abruzzo, Campania, Lazio, Molise e Sicilia) l’aliquota Irap per il 2006, ordinaria e agevolata, è aumentata di un punto percentuale. Di conseguenza, anche l’acconto, sia storico che previsionale, deve essere determinato applicando la maggiore aliquota.

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