Insinuazione al passivo fallimentare: anche il Fisco deve rispettare il termine annuale

Pubblicato il 12 ottobre 2011 I lunghi termini previsti per la formazione dei ruoli e l'emissione delle cartelle esattoriali non possono costituire una esimente di carattere generale dal rispetto del termine annuale di cui all'articolo 101 della Legge Fallimentare per la presentazione delle istanze tardive di insinuazione al passivo fallimentare. Ed infatti, l'Amministrazione finanziaria è tenuta, come tutti gli altri creditori, a rispettare, in linea di principio, il detto termine ordinario di un anno.

E' quanto ricordato dai giudici di Cassazione nel testo della sentenza n. 20910 depositata l'11 ottobre 2011 con riferimento ad una vicenda in cui il fallimento di una società per azioni si era opposto alla tardiva insinuazione al passivo del Fisco il cui ritardo era stato ritenuto dai giudici di merito come “incolpevole” in considerazione del tempo necessario per la formazione del ruolo.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Start-up e PMI innovative: nuovo codice tributo per tax credit sugli investimenti

29/04/2025

Confisca edilizia: l’ipoteca del creditore estraneo non si estingue

29/04/2025

Ultimi giorni per presentare la Dichiarazione IVA 2025

29/04/2025

Molestie in azienda: formazione dei datori di lavoro e dirigenti

29/04/2025

Avvocati: la proposta di riforma dell’ordinamento forense

29/04/2025

Memorandum: scadenze lavoro dal 1° al 15 maggio 2025 (con Podcast)

29/04/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy