L’INPS, con messaggio n. 7055 del 19 novembre 2015, ha trasmesso, alle sedi dell’Umbria, le linee guida a cui attenersi – che saranno applicate in via sperimentale per sei mesi – relative alla gestione e controllo delle denunce telematiche di costituzione di rapporto di lavoro domestico e delle domande di prestazioni a sostegno del reddito, per ridurre il rischio di erogazione di prestazioni indebite connesse all’instaurazione di rapporti di lavoro fittizi.
I controlli, chiarisce l’Istituto, dovranno essere eseguiti in relazione a tutte le denunce di rapporto di lavoro domestico pervenute e, più nello specifico, dovrà essere verificata principalmente la capacità reddituale del datore di lavoro, consultando gli archivi.
Qualora non emerga alcuna capacità reddituale in capo al datore di lavoro di lavoro, le ricerche dovranno essere estese ai familiari e, qualora anche il nucleo familiare del datore di lavoro non abbia alcuna capacità reddituale, il rapporto di lavoro sarà annullato.
Nei casi in cui la capacità reddituale risulti, invece, incongrua rispetto a quanto erogato mensilmente al lavoratore, prendendo sempre a riferimento l’intera situazione familiare del datore di lavoro, gli Uffici convocheranno entrambe le parti per sentirle separatamente.
Particolare attenzione va, inoltre, riservata ai rapporti di lavoro domestico:
Il rapporto sarà annullato anche nel caso di sussistenza di rapporti di parentela o affinità tra datore di lavoro e lavoratore, qualora il datore di lavoro non risulti invalido civile.
Per quanto concerne le prestazioni indebite connesse all’instaurazione di rapporti di lavoro domestico fittizi, l’INPS specifica che dovranno essere effettuati i controlli sulle domande di prestazione NASpI, ANF e Maternità.
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