Indennizzo reati violenti Italia in ritardo

Pubblicato il 12 ottobre 2016

La Corte di Giustizia Ue sancisce l’inadempimento dell’Italia ai dettami della Direttiva 2004/80/CE relativa all’Indennizzo delle vittime di reato, non avendo provveduto ad adottare tutte le misure necessarie a garantire, nelle situazioni transfrontaliere, un sistema di indennizzo delle vittime di tutti i reati internazionali violenti commessi sul proprio territorio.

Anche se la Direttiva sopra menzionata non fornisce alcuna definizione di “reati internazionali violenti” – per i quali è contemplato l’indennizzo – si deve tuttavia ritenere che non lasci alcuna discrezionalità agli Stati membri quanto all'ambito di copertura di detto sistema di indennizzo, il quale non può che corrispondere all'intera categoria di reati violenti così come individuata dal diritto penale di ciascun Paese.  

Orbene l’Italia avrebbe previsto, tramite leggi speciali, un sistema di indennizzo soltanto per le vittime di alcuni specifici reati, come le azioni di terrorismo o la criminalità organizzata, mentre alcun analogo indennizzo sarebbe stato istituito per reati violenti quali lo stupro o gravi aggressioni di natura sessuale.

Proprio per questo, la Repubblica italiana viene condannata – con sentenza della Corte dell’11 ottobre 2016; C 601/14 – per esser venuta meno all’obbligo impostole dall’art. 12, paragrafo 2, Direttiva CE 2004/80 del 29 aprile 2004.  

Italia recupera con Legge europea 2015 – 2016

A seguito di detta condanna – con comunicato dell’11 ottobre 2016 – il Ministro della Giustizia ha tuttavia dichiarato che l’Italia, proprio per essere in linea con la indicata Direttiva, ha proceduto alle necessarie modifiche normative. Modifiche intervenute per mezzo della Legge europea 2015 – 2016 (Legge n. 122 del 7 luglio 2016 artt. 11 – 16), che per l’appunto contiene la disciplina per l’indennizzo in favore delle vittime di reati internazionali violenti.

Si tratta ora di procedere con tempestività alla valutazione delle domande di indennizzo che verranno proposte anche per fatti criminosi commessi prima dell’entrata in vigore di detta Legge, onde recuperare il forte ritardo italiano nel recepimento della Direttiva. 

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Saldo e stralcio dei contributi: impatto da 6,6 miliardi sul bilancio Inps e richiesta di copertura statale

16/04/2025

5 per mille 2025: online elenco Onlus che hanno presentato domanda

16/04/2025

Esonero contributivo per la parità di genere: cosa fare entro il 30 aprile

16/04/2025

Corte costituzionale: illegittima l’addizionale provinciale all'accisa sull’energia

16/04/2025

Nuovi codici ATECO 2025: pronto il servizio di rettifica online

16/04/2025

Aggiornamento guida dell’Agenzia delle Entrate sul servizio Rap Web

16/04/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy