IMU e Tasi, sanatoria per le delibere comunali tardive

Pubblicato il 13 novembre 2015

Dopo i vari tentativi falliti di inserire la sanatoria delle delibere sui tributi comunali approvate dopo il 30 luglio 2015 in quasi tutti i provvedimenti varati negli ultimi mesi, da quello sulla Voluntary disclosure fino al “salva-Regioni”, un ultimo tentativo è stato fatto in Senato con l'inserimento della misura nel Ddl alla Legge di Stabilità 2016.

Sanatoria per le delibere approvate dopo il 30 luglio

L'emendamento che salva, solo per il 2015, le delibere “relative a regolamenti, aliquote e tariffe di tributi, adottate dai comuni entro il 30 settembre 2015, per le quali siano state correttamente e compiutamente espletate le procedure di pubblicazione”, è stato approvato dalla Commissione bilancio del Senato

Tuttavia, il tentativo di sanare le delibere tardive su Imu-Tasi, Tari e Irpef approvate in 866 Comuni, dopo la scadenza del 30 luglio, sembra destinato a scontrarsi con un altro “no” di Palazzo Chigi.

E', così, ora certo che le aliquote Imu e Tasi 2015 scritte in delibere approvate dopo il 30 luglio possono essere ignorate, perché il tentativo di sanatoria inserito nella prossima Stabilità entrerà in vigore dal 1° gennaio 2016, insieme a tutta la manovra, e non può avere effetti sui saldi in pagamento entro fine 2015. Qualche differenza si potrebbe registrare, invece, per la Tari, data l'autonomia riconosciuta ai Comuni per ciò che riguarda il tributo sui rifiuti, con possibilità per questi ultimi di decidere in autonomia il calendario delle ultime rate e vista la facoltà di spostare il conguaglio a gennaio, quando ormai la Manovra sarà pienamente operativa. Per quanto riguarda, infine, l’addizionale Irpef sui redditi del 2015, essa verrà pagata nel 2016, per cui potrebbe essere “coperta” a condizione che la delibera ritardataria sia stata pubblicata in tempo sul sito del dipartimento Finanze.

Bonus mobili doppio per le giovani coppie

Un altro emendamento al Ddl Stabilità 2016, riguardante il cosiddetto “pacchetto casa”, approvato dalla commissione bilancio del Senato è quello che prevede un raddoppio del bonus mobili per le giovani coppie.

Lo sconto di 8mila euro è, infatti, stato portato a 16 mila euro,

Il bonus si ottiene grazie ad una detrazione Irpef pari al 50% per le giovani coppie, di cui almeno uno non abbia superato i 35 anni di età, ed è stato fissato in uno sconto pari a 16mila euro, dagli 8mila precedenti. Il vantaggio tuttavia è stato riconosciuto solo alle giovani coppie proprietarie di un immobile, dato che non è passata la proposta di ampliamento della platea anche alle coppie in affitto.

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