Nella "Guida all'applicazione dell'impairment test dello Ias 36" presentata ieri dalla Commissione di dottori commercialisti e ragionieri per i Principi contabili, è chiarito che alcuni orientamenti dei principi Ias/Ifrs sono applicabili anche alle imprese italiane che redigono i bilanci in base ai criteri nazionali. Un esempio è lo Ias 36 "Impairment of Assets" che precisa le regole per l'iscrizione delle proprie attività ad un valore non superiore al recuperabile. Nell'articolo sono analizzate: l'estensione applicativa dello Ias 36; la disciplina nazionale sulle perdite durevoli di valore; l'impairment test dello Ias 36 ed il test dell'avviamento.
Intanto, nel convegno organizzato ieri dall'Ordine dei dottori commercialisti di Milano su Ias/Ifrs tra teoria, pratica e prospettive, tenutosi nella sede cittadina dell'Assolombarda, commercialisti ed imprese hanno cominciato a tirare le somme degli effetti del fair value sulle performance dei consolidati.
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