Nella pagina dedicata ai dottori commercialisti ed esperti contabili troviamo un’ampia trattazione in merito all’imposta di successione e donazione in riferimento al trust. Nello specifico, si pone l’attenzione sugli atti di segregazione dei beni in trust soggetti all’imposta citata anche nel caso non ci sia formale trasferimento della loro proprietà. In sostanza, si valuta il contenuto della circolare n. 3 delle Entrate emessa il 22 gennaio scorso in cui viene affermato che il trust si sostanzia in un rapporto giuridico complesso con un’unica causa fiduciaria che caratterizza le vicende ad esso riconducibili, pertanto è inevitabile l’applicazione dell’imposta sulle successioni e donazioni sugli atti di segregazione dei beni in trust compreso il caso in cui tale atto non sia accompagnato dal trasferimento formale della proprietà dei beni. Di fronte al comprensibile intento antielusivo delle Entrate si evidenzia l’inadeguatezza e contestabilità rispetto agli ordinari principi di applicazione delle imposte d’atto.
Anche nel suo intervento il presidente Siciliotti pone l’accento sulla stessa questione (è assurdo considerare imponibile anche l'immissione dei beni nel trust cosiddetto autodichiarato in cui settlor e trustee sono la medesima persona) e auspica una serena logica di confronto tra chi offre chiarimenti ufficiali delle norme tributarie e chi ha dimostrato negli anni di conoscere e saper maneggiare con sensibilità e professionalità tale materia.
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