Il tramonto del post-datato
Pubblicato il 30 aprile 2008
Da oggi entrano in vigore le norme sull’antiriciclaggio dettate dal D.Lgs. 231/07.
Per contrastare il riciclaggio di denaro sporco e il finanziamento del terrorismo, l’assegno non trasferibile è diventato la regola mentre quello libero l’eccezione. Si sono infatti abbassati i limiti per la circolazione di assegni trasferibili, da € 12.500,00 ad € 5.000,00, ed è stato previsto che per il loro incasso è necessaria l’indicazione del codice fiscale di ogni girante sul retro dell’assegno. La mancata apposizione o la sua erronea indicazione non consentono l’incasso dell’assegno stesso. I soggetti, inoltre, che intendono usufruire di assegni in forma libera, dovranno pagare un’imposta di bollo pari ad € 1,5 per ciascuno (ad eccezione di quelli già in circolazione); i carnet di assegni che le banche da oggi forniranno ai propri clienti contengono già la clausola “non trasferibile.”
I professionisti assumono un ruolo da protagonista nelle misure antiriciclaggio: sono tenuti, infatti, a vigilare sui loro clienti e riferire sulle c.d. “operazioni sospette”.