Secondo William Santorelli – presidente del Consiglio nazionale dei ragionieri – la tanto discussa riforma delle professioni potrebbe essere sintetizzata come un problema di identità. A detta dell’intervistato, infatti, “i liberi professionisti devono veder riconosciuto il loro status, svolgendo attività di interesse generale, e gli Ordini devono difendere la loro natura di enti pubblici chiamati a garantire la collettività e non tanto gli iscritti”. Gli Ordini devono cioè fare un passo indietro ed essere custodi dell’interesse generale, mentre la funzione sindacale dovrebbe essere raccolta stabilmente da altri soggetti, in quanto quest’ultima non può vivere solo al momento della contestazione. Sempre con riferimento alle misure varate dal Governo in materia di riforma delle professioni, Santorelli si dice favorevole alla definizione delle tariffe minime, quale strumento di garanzia della concorrenza e della tutela dei clienti, e contrario alla parte fiscale della manovra che impone nuovi adempimenti ai liberi professionisti.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".