Il ristoro da perdita di chance non ha natura reddituale
Pubblicato il 11 gennaio 2012
L'importo corrisposto al lavoratore a titolo di risarcimento per la perdita di chance a seguito della vittoria di una causa contro il datore non ha natura reddituale e non va, dunque, tassato.
E' quanto precisato dalla Corte di cassazione nel testo della sentenza n.
29579 del 29 dicembre 2011, con cui è stata confermata la decisione dei giudici di merito di annullamento dell'avviso di accertamento Irpef notificato ad una donna che non aveva versato l'Irpef relativamente a quanto riconosciutole dal Giudice del lavoro come ristoro da perdita di chance.
Disattese le deduzioni del Fisco secondo cui il risarcimento, nella specie, era stato corrisposto a titolo di differenze retributive e, quindi, aveva natura reddituale.
“La perdita di chance” – sottolineano i giudici di legittimità -
“consistente nella privazione della possibilità di sviluppi o progressioni nell'attività lavorativa, costituisce un danno patrimoniale risarcibile, qualora sussista un pregiudizio certo (anche se non nel suo ammontare) consistente non in un lucro cessante, bensì nel danno emergente da perdita di una possibilità attuale”.