Un emendamento del Governo al Ddl Finanziaria 2007 tenta di modificare le norme sulla restituzione dell’Iva al fine di rendere meno pesante, soprattutto per i subappaltatori, l’introduzione del meccanismo del reverse charge in edilizia, previsto dalla legge 248/2006 che ha convertito il Dl 223/2006. Il reverse charge è quel meccanismo che sposta in capo all’appaltatore l’obbligo di versare anche l’Iva dovuta dal subappaltatore, al fine di evitare fenomeni elusivi. Il problema concreto che si presenta è costituito, però, dalla difficoltà per i subappaltatori di recuperare l’Iva già pagata, poichè non possono più scaricarla e, quindi, sono costretti a chiederne il rimborso. Purtroppo, molto spesso i tempi di restituzione dell’imposta sono lunghi e soprattutto incerti. Con l’emendamento presentato, l’Esecutivo ha cercato di dare voce ad alcune richieste avanzate dall’Ance, fornendo una soluzione al problema. In pratica, l’emendamento modifica la normativa sui rimborsi contenuta nell’articolo 38-bis del Dpr 633/1972, prevedendo che i rimborsi, sia annuali sia infrannuali, dovranno essere effettuati in via prioritaria e in un tempo massimo di tre mesi. L’individuazione esatta delle categorie di contribuenti che potranno godere di questa corsia accelerata spetterà ai decreti ministeriali dell’Economia, che dovranno tener conto delle attività esercitate e delle tipologie di operazioni effettuate.
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