Il ricatto sul Tfr è concussione

Pubblicato il 15 giugno 2009
La Corte di cassazione, con la sentenza n. 24251 dell'11 giugno 2009, ha confermato una condanna per concussione nei confronti di un ispettore del lavoro che, abusando della propria qualità, aveva tentato di indurre un imprenditore, attraverso minacce di un intervento del proprio ufficio, a pagare il Tfr ad una dipendente sua amica. Nel caso in esame, sono stati ravvisati dai giudici di legittimità tutti gli estremi del tentativo di concussione: prospettare un intervento ispettivo potenzialmente sanzionatorio configura un evidente abuso funzionale, volto ad ottenere soldi non ancora dovuti perché contestati formalmente dall'imprenditore.
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