L’evoluzione del mercato immobiliare rende sempre più necessaria una modifica anche del Catasto, al fine di renderlo più aderente alla realtà attuale e all’esperienza che deriva dai Paesi più avanzati. Il vecchio modo di regolarizzare gli immobili, che risale alle origini del Catasto - fra gli anni ‘50 e i ‘60 - appare oggi evidentemente fuori dai tempi. Già dalla fine degli anni ‘70 il mercato della compravendita ha subito molte evoluzioni superando quello dell’affitto, perciò oggi concepire un Catasto basato sulle sole rendite non avrebbe più ragione di esistere, anche considerando la redditività stessa dei beni immobiliari, che non dipende più unicamente dagli affitti. Negli investimenti immobiliari occorre considerare due distinti tassi di rendimento: il primo, il tasso di ritorno sul capitale determinato dal flusso degli affitti netti rapportato al capitale iniziale investito; il secondo, il tasso di ritorno del capitale dato dall’incremento di valore dell’immobile rapportato al prezzo iniziale.
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